Giuseppe Conte, Leader del Movimento 5 Stelle |
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Giuseppe Conte, Leader del Movimento 5 Stelle |
Volodymyr Zelensky (AdnKronos) |
Amadeus, conduttore per la terza volta consecutiva del Festival di Sanremo |
Partiamo dagli artisti in gara (in ordine casuale):
ACHILLE LAURO - Quest'anno appare lapalissiano che la performance è molto superiore rispetto al brano. Il coro Gospel è sicuramente un plus, anche se l'effetto wow non c'è. VOTO 5,5;
AKA7EVEN - Uno degli Amici di Maria in gara, porta un brano fresco ed orecchiabile. Ovviamente non è nulla che rimarrà negli anni, e, si perde un po' troppo nel mucchio. VOTO 5,5;
ANA MENA - Un brano allegro, ma eccessivamente banale. Un neomelodico smisurato, e assai inferiore rispetto ai suoi celebri successi estivi. Poteva portare di meglio? Si. Ma poteva anche andar peggio, almeno è intonata. VOTO 5;
DARGEN D'AMICO - Pezzo energico, roboante e attuale. Forse ha già stancato dopo cinque serate, ed è infatti già precipitata in classifica. Ma andrà forte con gli streaming e sulle spiagge. VOTO 6,5;
DITONELLAPIAGA feat. RETTORE - La Rettore fa la Rettore. Ben accompagnata da Ditonellapiaga che la supporta e le tiene testa. Un pezzo che smuove e mette energia. Probabilmente sparirà dalla circolazione poco dopo il Festival, ma a Sanremo ci sta benone. VOTO 6,5;
EMMA - Personalmente ho trovato il suo brano al di sopra delle mie aspettative. Brano energico, ben interpretato e d'impatto. VOTO 7-;
FABRIZIO MORO - Trovo il pezzo abbastanza standard, sulla falsariga del classico brano alla Fabrizio Moro. Il problema è che si perde nel mucchio, e la classifica fino ad ora è stata fin troppo generosa con lui. VOTO 5,5;
GIANNI MORANDI - Molti lo han trovato fuori luogo. Io invece lo trovo assolutamente nel suo elemento. Capace di rinnovarsi ed adattarsi ai tempi moderni mettendosi in gioco. La mano di Jovanotti si sente, fin troppo. Ma è un pezzo che resterà e farà muovere il popò la prossima estate. VOTO 7;
GIOVANNI TRUPPI - Da lui mi aspettavo un brano impegnato. Tuttavia dopo quattro serate non è riuscito ancora a colpirmi, e dubito fortemente che lo farà stasera. I look improbabili e la più totale trasparenza tra palco e media non ce la faranno ricordare più già da lunedì (solo perché domenica sarà da Zia Mara). VOTO 5;
GIUSY FERRERI - Il brano non è neanche male, molto Mannarino style. Il testo è passabile, il problema per quanto mi riguarda è la sua voce, che non reggo proprio. Però qualche posizione in più nella classifica finale la meriterebbe pure, ma solo per i pregi sopracitati. VOTO 5,5;
HIGHSNOB E HU - Da perfetti sconosciuti, devo dire che il brano non è così male. Di certo un pezzo che non sopravvivrà alla bolla sanremese. Magari però loro produzioni future potrebbero anche funzionare, insieme o singolarmente. VOTO 5,5;
IRAMA - Pezzo che non mi fa impazzire. Però lui ci crede in questo brano e lo interpreta con un'energia e con una convinzione estremamente convincente, tanto da renderlo comunque interessante. Potrebbe giocarsi il podio stasera. VOTO 6,5;
IVA ZANICCHI - Brano che definire antiquato è riduttivo. Ma lei ad ottant'anni e passa canta ancora divinamente, al di là dei suoi scivoloni politicamente scorretti. VOTO 5,5 (solo per la voce);
LA RAPPRESENTANTE DI LISTA - Ho trovato "Amare" di gran lunga migliore del pezzo di quest'anno. Brano assolutamente piacevole ed energico e che in radio andrà non forte, di più. VOTO 7;
LE VIBRAZIONI - Forse il brano più anonimo che hanno mai realizzato. Totalmente anonimi. VOTO 5;
Mahmood e Blanco con Amadeus |
MAHMOOD E BLANCO - Il duo funziona alla grandissima, tra i due c'è chimica, e si vede. Un'amalgama che buca lo schermo. Blanco farà strada, tanta, tantissima strada. Attendo il loro trionfo stasera. VOTO 8;
MASSIMO RANIERI - No, non è Perdere l'Amore. Questo è un pezzo che dopo la bolla sanremese si perderà. Sia chiaro eh, non è brutto, ma personalmente non mi emoziona come altre interpretazioni di Ranieri. VOTO 6;
MATTEO ROMANO - Prima del Festival non avrei scommesso un centesimo su questo ragazzino. Miracolato a Sanremo Giovani, arriva al festival con un pezzo interessante, dai suoni ammalianti e che ci cuce piuttosto bene su di lui. VOTO 6,5
MICHELE BRAVI - Michele è uno che mi crea da sempre un contrasto interiore. Una sorta di amore e odio. Il brano non mi fa strappare i capelli, ma richiede numerosi ascolti per essere apprezzato al meglio. Molto probabilmente lo adorerò tra qualche settimana. I suoi outfit non li reggo proprio... VOTO 6+;
NOEMI - Il brano non è affatto male, però ancora una volta si perde nel mucchio, e passa sul palco al limite dell'anonimato. E la classifica generale lo dimostra ampiamente. VOTO 6;
RKOMI - Se mi chiedete come fa il pezzo, non ve lo so canticchiare. C'è bisogno che aggiunga altro? Mezzo voto in più solo per il fisichetto dai. VOTO 5,5;
SANGIOVANNI - Ecco l'altro amico di Maria. Sangio non incontra il mio gusto, non è il mio genere e mi innervosisce pure. Ma devo riconoscere che il suo lo sa fare, ed oggettivamente, non stona sul palco dell'Ariston. Attenzione a lui per il gradino più basso del podio stasera. VOTO 6;
TANANAI - Il suo pezzo non è nemmeno male eh, ma intendiamoci, lui non sa cantare, e appare fin troppo convinto di se e delle sue capacità. Sparirà dalla circolazione dopo questo festival, e va benissimo così. VOTO 5;
YUMAN - Sinceramente il suo pezzo non mi dispiace, e lui canta discretamente bene. Tuttavia il brano si perde nel mucchio. VOTO 6.
Le presentatrici di Sanremo 2022 (da in alto a sinistra): Ornella Muti, Sabrina Ferilli, Drusilla Foer, Maria Chiara Giannetta e Lorena Cesarini |
E voi siete d'accordo con i miei giudizi? fatemelo sapere commentando l'articolo qui o sui miei social. Possibilmente con rispetto e dialogo, cosa che purtroppo ho più volte visto mancare in questi giorni.
Mario Draghi, Presidente del consiglio incaricato(Foto:Fabrizio Corradetti, ZOOMPRESS) |
Un frame dell'emiciclo del Senato, a palazzo Madama (web) |
Cosa significano questi numeri? come vanno interpretati? Beh, non è semplice leggerli, perché dietro ad ogni numero c'è un nome, un cognome ed un appartenenza politica ben precisa. Tra i 156 favorevoli che hanno votato la fiducia al governo ci sono infatti:
- 2 appartenenti all'opposizione (due senatori di Forza Italia, prontamente espulsi dal partito);
- 6 senatori a vita (tra cui si annoverano i nomi di Liliana Segre e Mario Monti)
Alcuni ex senatori del Movimento Cinque Stelle, tra cui troviamo Gregorio De Falco (alias "Salga a bordo caxxo!) e Lello Ciampolillo. Due figure molto diverse tra loro, ma che fino a poco tempo fa, aderivano alla stesso credo politico, quello del Movimento di Grillo per l'appunto. Oggi sono senatori fuoriusciti, e, per ragioni differenti, hanno entrambi votato favorevolmente al governo Conte.
Il senatore Ciampolillo tra l'altro è balzato agli onori della cronaca per alcune sue dichiarazioni, quali ad esempio quella di curare la Xylella con il sapone (relativamente al problema degli ulivi malati in Salento), non che, non ha certo nascosto la sua ambizione a diventare Ministro dell'Agricoltura (posto lasciato vacante dalla renziana Bellanova), insomma, un personaggio piuttosto eclettico.
Lello Ciampolillo, senatore della Repubblica Italiana
appartenente al gruppo misto, ex del M5S
Il problema principale è però un altro. Come e quando Conte potrà consolidare questi numeri? difficile dirlo. Nelle prossime settimane certamente il premier tenterà svariate strade per impedire al suo governo (il secondo) di cadere. Ma il percorso non è assolutamente semplice, per svariate ragioni:
1) Basterà che i senatori di Italia Viva (che in tutto sono 18) votino contrariamente in una delle prossime votazioni, per far andare il governo in parità o addirittura in minoranza, e quindi, di fatto, far bocciare un determinato provvedimento. Ciò significherà che il governo non avrebbe più la maggioranza al Senato e sarà quindi impossibilitato a governare, a meno che non trovi altri 18 o più voti che vadano a colmare il vuoto fiduciario lasciato dal partito di Renzi. Questo però vorrebbe dire dire sfondare quota 170 voti a favore, ipotesi che al momento sembra piuttosto utopica;
2) Come far convivere una maggioranza variegata e poco omogenea, composta da membri dell'attuale coalizione di governo, senatori a vita, ex pentastellati e ribelli dell'opposizione?;
3) I senatori che ieri hanno votato la fiducia al governo, continueranno a votare a suo favore anche nel prossimo futuro? Pensiamo ancora una volta ai senatori a vita o ai due di Forza Italia (ormai ex);
4) Ma governare, non vuol dire solo avere i numeri in parlamento, ma anche far quadrare e funzionare le varie commissioni. Quest'ultime hanno il compito di proporre, discutere, scrivere e portare poi in parlamento quanto da loro approvato. Ci sono varie commissioni: quella sulla giustizia, quella per la riforma elettorale, etc....
Se, con la fuoriuscita di Italia Viva del governo, non ci sarà nessuno che rimpiazzerà loro all'interno delle commissioni, come sarà possibile procedere con i lavori parlamentari?
Insomma, di fatto, il voto di ieri, è stato solo un prolungamento della crisi, volto a mettere il tutto in una sorta di stand-by, alla ricerca di nuovi "volontari" disposti a sostenere il governo mediante trattative sottobanco, accordi o un nuovo programma destinato ad un governo di scopo, che duri sino al termine della legislatura.
Questo vuol dire compromesso, rinunce, ridimensionamenti e politiche destinate a dover accontentare una fetta più ampia di quella attualmente al governo (composta ora solo dal Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle) e che è quindi alla ricerca di un nuovo gruppo che sostenga la maggioranza. Si parla del partito di Clemente Mastella, con il quale le trattative proseguono, si parla dei socialisti di Nencini (che ieri, un pò a sorpresa, ha votato favorevolmente), si parla degli appartenenti al gruppo misto (i fuoriusciti dai vari partiti nei mesi precedenti). Ma è lecito per un governo restare aggrappati ad ogni voto e dover dar conto ai "capricci" di ogni singolo pur di estorcere loro un "Sì"? La risposta sembra piuttosto ovvia, e nei prossimi giorni scopriremo in quale direzione Conte e soci vorranno dirigersi, se verso un tentativo di mediazione con nuove forze politiche oppure se abdicare, e andare quindi a nuove elezioni, come il centrodestra decanta ormai da tempo immemore.
Ed eccomi qui, come promesso, sul mio nuovo blog, blog che come vedete ha semplicemente il mio nome, vi starete chiedendo il perchè, gius...