domenica 29 luglio 2018

[POLITICA] LUIGI DI MAIO E LA NUOVA RIFORMA DEL LAVORO

Di Maio
In foto, il Ministro del Lavoro Luigi di Maio(32)

Luigi di Maio, Ministro del lavoro e dello sviluppo economico, ha da qualche settimana varato il Decreto Legge "Dignità", ovvero, a suo dire, una rivoluzionaria riforma del lavoro volta a dare dignità ai lavoratori ed a ripristinare i diritti di questi ultimi rispetto alle angherie delle aziende per cui lavorano.
Ma in cosa consiste esattamente questo "DL Dignità"? andiamo quindi ad analizzarne i vari punti, valutandone pregi e difetti.

Rispetto alla prima bozza è stata abolita l'obbligatorietà della causale per i contratti stagionali, non sarà quindi necessario per i datori di lavoro giustificare il perché dell'assunzione, ne tanto meno la durata dello stesso, questo riguarderà quindi lavori come il bagnino o il cameriere assunto per l'estate ad esempio.

Altro punto focale, ed in passato tanto criticato proprio dai cinquestelle, è la reintroduzione (seppur parziale) dei voucher, già introdotti dal Jobs Act e poi aboliti, ma che si rivelarono molto utili per il lavoro giornaliero ed occasionale, seppur mal regolamentati, e si preferì abolirli per evitare beghe parlamentari e sindacali piuttosto che raddrizzare il tiro, ora vedremo come e se funzioneranno a dovere.

Punto importante (e che fa storcere il muso alle aziende) è l'introduzione di una minore elasticità riguardo la proroga dei contratti a tempo determinato ( i rinnovi si riducono da 5 a 4) dopo di che scatta automaticamente l'assunzione a tempo indeterminato così come già previsto precedentemente, la durata massima dei contratti a termine è di 12 mesi (per i contratti stipulati senza causale) e di 24 per quelli con causale*, altro punto dolente per le aziende è l'aumento del costo dei contratti a tempo determinato, uno 0,5% in più che dovrebbe scoraggiare le aziende stesse ad assumere a termine e (in teoria) favorire l'indeterminato.
Tuttavia è probabile che le aziende preferiranno comunque assumere a termine con causale per prolungare appunto durata e benefici di tale tipologia di contratto.

(*) Per causale, come detto, s'intende la giustificazione del perché un datore assume e perché per quel determinato periodo di tempo.

Per quanto concerne le assunzioni a tempo determinato nel pubblico resteranno in regola le leggi vigenti del settore.
NON è stato abrogato il contratto di somministrazione a tempo determinato (il famoso contratto a tutele crescenti), per i somministrati a tempo determinato (ovvero coloro che lavorano per un'azienda per conto di un'agenzia interinale) varranno le stesse regole sopra descritte per gli assunti a tempo determinato dall'azienda stessa (durata massima 12 mesi senza causale, 24 con).

Punto interessante per i lavoratori è l'aumento dell'indennità prevista in caso di licenziamento, sale infatti il tetto massimo delle mensilità da versare, dalle 4 alle 24 previste dal Jobs Act si sale dalle 6/36 del DL dignità, questo sempre in base all'anzianità di servizio.

Altro punto sono le sanzioni previste per chi delocalizza dopo aver usufruito d'incentivi pubblici, questo che sia un'azienda italiana o straniera, purché operi sul territorio nazionale, sarà infatti sanzionata l'azienda che delocalizzerà al di fuori dell'UE, anche solo in parte, dopo aver usufruito di agevolazioni statali, con una sanzione che va dalle 2 alle 4 volte l'agevolazione fruita.

Inoltre è stata vietata notevolmente la pubblicità riguardante i giochi a vincita immediata (come ad esempio scommesse sportive, bingo, tombola, slot machine, etc...), tale punto non riguarderà la Lotteria Italia ed in generale tutti quei giochi con vincita a lungo termine, questo per scongiurare la ludopatia.

CONCLUSIONI

Facendo una rapida e personale analisi finale c'è da analizzare innanzitutto il nome, DL dignità, un nome altisonante, propagandistico, diretto, volto ad impressionare il volgo, ed un pò meno gli addetti ai lavori.
Si è parlato poi di un decreto rivoluzionario, ma in fondo altro non è che una rivisitazione parziale del precedente vigente, grandi rivoluzioni non ve ne sono, se non una volontà (sulla carta corretta) di voler agevolare maggiormente chi lavora già, ma che di fatto, penalizza un incremento occupazionale.

Non ci vuole un genio infatti per comprendere, nei vari punti toccati dal decreto, che è benefico e più giusto per chi il lavoro lo ha già, ma che di fatto, con un inasprimento delle agevolazioni sul determinato e dell'aumento del costo dello stesso non si fa altro che ottenere l'effetto contrario, ovvero meno assunzioni, quindi si maggiori diritti per i lavoratori, ma meno possibilità lavorativa per chi il lavoro ancora non ce l'ha, e presumo non sia questa la via per diminuire il tasso di disoccupazione nel nostro paese.

Insomma si tratta di un vero e proprio scontro con le aziende, in totale controtendenza rispetto a quanto si volle fare con il Jobs Act, che ha si favorito il lavoro meno stabile, ma ha sicuramente favorito nuove assunzioni e la possibilità, sopratutto per i più giovani di accumulare esperienza sfruttabile poi anche in altri ambiti.

Solo il tempo ci dirà se tali impressioni si riveleranno veritiere o meno, non resta che attendere la conversione del decreto in legge dal parlamento, magari con ulteriori modifiche che non mi esimerò eventualmente dal segnalarvi e discutere.

Siete come sempre liberi di commentare, segnalare errori e condividere questo articolo, qualora non l'aveste ancora fatto v'invito a seguirmi su facebook mettendo MI PIACE.

lunedì 23 luglio 2018

[ATTUALITA'] SERGIO MARCHIONNE E LA SUA PESANTE EREDITA'

In foto Sergio Marchionne(66), ormai ex CEO di Fca

Il peggioramento improvviso delle condizioni di salute di Sergio Marchionne, ha costretto i vertici di FCA (e aziende ad essa connesse) ad una riunione urgente per ridistribuire i ruoli all'interno dell'azienda.

Tra le cariche più rilevanti vi segnalo quella di Louis Camilleri come Amministratore delegato di Ferrari e quella di Mike Manley per FCA (il posto che occupava Marchionne), da segnalare anche le dimissioni del Responsabile EMEA(area produzione e vendita Europea) Alfredo Altavilla di cui lo stesso Manley ne prende le redini ad interim, probabilmente per aver mal digerito dello stesso Manley al posto suo.

Ma quale eredità lascia Sergio Marchionne?come ha rilevato l'allora Fiat? e cos è oggi FCA? e sopratutto quali saranno le prospettive aziendali ( e quindi le ripercussioni sul lavoro) d'ora in avanti?

Sergio Marchionne nacque a Chieti nel 1952, studiò in Canada, prima Filosofia, poi Legge ed infine ottenne a pieni voti un Master in Business Administration, dopo svariati lavori nel settore entrò nel Consiglio di Amministrazione Fiat nel lontano 2003 per volere di Giovanni Agnelli, e, nel 2004 in seguito al riassestamento dell'azienda viene nominato AD di Fiat Auto, l'azienda è sull'orlo del fallimento ed il rischio di chiusura dei numerosi stabilimenti presenti in Italia e nel mondo è concreto, tuttavia egli, attraverso il lancio di nuovi modelli riesce a far ripartire il marchio (Alfa 159, una nuova gamma del marchio Cinquecento e la gloriosa Grande Punto, quest'ultima auto più venduta del 2006 e del 2007 tra i modelli citabili per tale rilancio), ma non finisce qui, la nuova ascesa aziendale del marchio del Lingotto non si fermerà solo all'Italia ma, durante la crisi economica che colpì il mondo intero nel 2009, Marchionne acquisirà il marchio americano Chrysler, inizialmente con quote di minoranza per poi aumentare progressivamente il proprio pacchetto azionario fino a completarne l'acquisizione qualche anno dopo, Fiat divenne quindi FCA (Fiat Chrysler Automobiles) che comprendeva oltre i marchi inclusi nel nome anche Alfa Romeo, Ferrari, Lancia, Dodge, Rab (il marchio americano per eccellenza dei fuoristrada) e sopratutto Jeep, quest'ultimo marchio completamente rinnovato nello stile e nel mercato di destinazione, da semplici fuoristrada a vere e proprie auto sportive, eleganti e di qualità, su tutte la Jeep Renegade (prodotta in parte in Italia nel completamente rinnovato stabilimento di Melfi, in Basilicata) ed il modello Cheerokee che stanno ancora oggi facendo le fortune di FCA in tutto il mondo.

Numerosi gli stabilimenti aperti e rinnovati negli ultimi anni, oltre al già citato Melfi, da segnalare anche quello di Cassino (dove oggi vengono prodotti modelli come le Alfa Romeo Giulia e Stelvio), quello di Torino attraverso la Maserati Levante, ed i completamente nuovi stabilimenti di Pernambuco (in Brasile) ed in Cina, non che il rinnovamento di numerosi altri adibiti alla produzione di propulsori (Termoli, in Molise per la produzione di motori di grande cilindrata, e quello in Polonia dove è stato lanciato anche in Europa il nuovo motore ibrido Firefly che andrà a sostituire progressivamente i vecchi motori Fire, specie quelli Diesel).

L'acquisizione di Chrysler fu un vero e proprio rilancio non solo personale ed aziendale, ma anche di orgoglio italiano nel mondo, Fiat che acquisisce (e salva dal fallimento) il colosso dell'auto americano, Fiat alla conquista ed al rilancio di Detroit, un marchio italiano che conquista ed ingloba in se l'ego automobilistico americano, fu un vero colpo di genio, destrezza, capacità e diplomazia che portò FCA nella Top5 delle aziende automobilistiche mondiali, vertici che occupa ovviamente ancora oggi.

Ed ora?Cosa accadrà? FCA potrà proseguire su questa strada o senza Marchionne tutto sarà più complicato?

Nonostante le rassicurazioni di Manley riguardo il proseguire il lavoro intrapreso dal suo predecessore i mercati non sembrano altrettanto sereni, solo tra ieri ed oggi FCA ha perso in borsa il 4%, Ferrari il 3% e tutti gli altri marchi correlati hanno fatto altrettanto, un sintomatico segno di paura e sfiducia nella nuova gestione? anche le dimissioni del responsabile dell'area produzione e vendita in Europa Ruggero Altavilla non fanno dormire sogni tranquilli in tal senso, ne ai mercati, ne tanto meno sui progetti futuri riguardanti le fabbriche presenti in Italia ed in Europa, in un momento di fatto storico, di rinnovamento, in cui dalla tecnologia Diesel si sta progressivamente passando a quelle ibride ed elettriche, FCA dovrà esser brava, capace e tenace nell'affrontare questa nuova sfida attraverso nuovi progetti, rilancio degli stabilimenti e della capacità occupazionale, ne sarà capace? E' qui che il punto di domanda resta, e solo il passare del tempo potrà darci risposte in merito, di certo in azienda erano a conoscenza dei problemi di salute di Marchionne, che sicuramente, avrà lasciato direttive, progetti e linee guida da seguire per proseguire il suo cammino senza di lui.

Da oggi sicuramente cambierà qualcosa, perchè oltre ai progetti e alle idee sono le persone a costruire le cose, e la perdita di Sergio Marchionne rappresenterà sicuramente un grande cambiamento per lo scenario imprenditoriale aziendale, e di riflesso, per tutto il mondo automobilistico e non solo.

martedì 10 luglio 2018

[POLITICA] TRUMP E LE ULTIME NOVITA'

Ed eccomi qui, come promesso, ad informarvi circa le novità degli ultimi mesi che hanno coinvolto il Presidente degli Stati Uniti d'America Donald J.Trump (e quindi tutto il mondo), vado a riepilogarvi di seguito i tre punti principali che affronterò in quest'articolo in una sorta di saga in tre capitoli:

1) DONALD TRUMP E L'INCONTRO CON KIM

2) DONALD TRUMP E I DAZI SUL RESTO DEL MONDO

3) DONALD TRUMP E LA CORTE SUPREMA

(Ogni riferimento alla saga di Harry Potter è puramente voluto)

Trump e Kim
Kim Jong Un(Presidente della Corea del Nord e Donald J.Trump
(Presidente degli Stati Uniti d'America) durante il loro strorico
incontro avvenuto a Singapore il Giugno scorso.
Bene, partiamo dal primo capitolo della saga, Donald Trump e l'incontro con Kim, avvenuto a Singapore nel mese di Giugno.
Un incontro (e relativo accordo) storico che per i più filo trumpiani ha scongiurato una guerra nucleare, per gli altri trattasi di un accordo diplomatico di rilevanza comunque notevole, tuttavia i contenuti dello stesso non sono chiarissimi, ed oltre ad un impegno di Kim verso la denuclearizzazione del suo paese (nell'accordo non è assolutamente indicato entro quando) non vi è molto altro, ma di certo è un enorme successo diplomatico del Presidente americano che in pochi mesi è riuscito a passare dalla Corea del Nord come una minaccia per la vita sul pianeta ad una Corea non amica, ma almeno non nemica del mondo, solo i prossimi mesi però potranno darci maggiori indicazioni sulla reale efficacia di questo accordo.

Trump dazi
Il Presidente degli Stati Uniti Donald J.Trump mostra il decreto
da lui firmato riguardo l'imposizione di dazi per l'importazione
di acciaio ed alluminio negli Stati Uniti.
Proseguiamo la saga con un capitolo dolente, Donald Trump ed i dazi sul mondo;

Il Presidente Americano infatti (come da relative minacce nei mesi scorsi) è passato ai fatti riguardo l'imposizione di dazi relativi l'importazione di acciaio ed alluminio da paesi stranieri, su tutti Canada, Cina ed Unione Europea, 10% sull'alluminio ed addirittura il 25% sull'acciaio, questo per favorire l'industria siderurgica interna, tuttavia Trump ha aperto a delle "eccezioni", ad esempio per Canada, Messico e tutti quei paesi che si dichiareranno "amichevoli", ma cosa intende il caro Trump per amichevoli? Beh, riguardo Canada e Messico significa che, se i due paesi nordamericani stringessero con gli States un accordo Nafta favorevole (accordi interregionali per il libero scambio di merci) a Washington, potrebbero godere di agevolazioni in tal senso (ma il condizionale è d'obbligo quando si tratta del caro Donald), riguardo l'Europa vale più o meno lo stesso discorso, nel senso che Trump punterebbe a stringere singoli accordi con i vari paesi membri che esportano tali merci nel suo paese, ad esempio potrebbe imporre dazi più alti a paesi che si dimostreranno a lui ostili (Germania?, Francia?), mentre favorirne altri (Regno Unito?), il problema però sorge per i paesi stessi, che, se accettassero le agevolazioni sui dazi violerebbero il diritto comunitario dell'Unione Europea volto proprio ad uniformare la tassazione sul libero scambio interno ed esterno l'UE, il Regno Unito tuttavia potrebbe beneficiarne (una volta che sarà definitivamente fuori dall'Unione) trattando con la stessa la possibilità di poter stringere un accordo simile durante le trattative per la Brexit, ma difficile che l'Europa agevoli tale operazione.

Trump corte suprema
Brett Kavanaugh(a sinistra) e Donald J.Trump(a destra)
Ed infine, il terzo capitolo, quello relativo a Donald Trump e la Corte Suprema, pagina molto rilevante per quanto riguarda la politica interna.

La Corte Suprema (in soldoni) è colei che da il lasciapassare o meno riguardo molte riforme strutturali, quali ad esempio quelle riguardanti la giustizia, la sanità e l'economia, e bene, uno dei giudici progressisti della Corte è andato in pensione, e Trump (con il successivo avvallo del Senato) ha facoltà di sceglierne il successore, e bene ha scelto un conservatore ovviamente, un certo Brett Kavanaugh, un uomo che sarà sicuramente a lui congeniale, pertanto (dettaglio non di poco conto) Trump ora dovrebbe avere una resistenza assai minore in tal senso e potrebbe avviare riforme strutturali notevoli, sempre che, ovviamente le prossime elezioni parziali concedano ulteriore consenso ai Repubblicani, ma di questo ne parleremo a tempo debito.

CONCLUSIONI

Insomma si, per concludere è giusto affermare che il nostro amato Donald J. Trump non se ne è certo rimasto in panciolle negli ultimi mesi e che si è dato parecchio da fare, tanto in politica estera quanto in politica interna, e che, nonostante il suo consenso resti piuttosto basso, fino ad oggi il suo "lavoro" alla Casa Bianca lo ritengo personalmente superiore alle aspettative(che erano piuttosto basse, parecchio basse), in fondo gli Stati Uniti sono ancora lì, nessuna nuova guerra è esplosa (anzi, pare ne abbia evitata una) e l'unione di stati a stelle e strisce mantiene ancora il controllo del potere mondiale, in particolare economico, e la nuova stretta sui dazi ne sono la testimonianza, con Trump che, volente o nolente, ha il coltello dalla parte del manico.

Tornerò ad aggiornarvi su Trump fra qualche mese, non appena combinerà qualcos'altro d'interessante, nel frattempo come sapete il blog non si occupa solo del presidente biondo che fa impazzire il mondo (e no, non sto parlando del Crodino), ma di molto altro, per cui continuate a seguirmi assiduamente, mi raccomando.

BENVENUTI SUL MIO NUOVO BLOG

Ed eccomi qui, come promesso, sul mio nuovo blog, blog che come vedete ha semplicemente il mio nome, vi starete chiedendo il perchè, gius...