domenica 10 gennaio 2021

ATTUALITÀ: QUANDO L'EUROPA CI PROTEGGE

 

(Web)

L'Europa non fa nulla,
l'Europa è inutile,
se non ci fosse non cambierebbe nulla.

(citazione di un italiano medio qualunque)

Certo a volte lassù ci fanno girare un po' le scatole, tra eccessiva burocrazia e difficoltà nel comprendere i meccanismi che determinano il funzionamento, non che i privilegi che comporta l'appartenenza all'Unione Europea. Beh, il caso di cui vi parlerò oggi è uno di questi.

In molti stanno ricevendo sul proprio dispositivo mobile, un messaggio da parte di WhatsApp (l'app di messaggistica istantanea più famosa al mondo), in cui si viene invitati (di fatto obbligati) ad accettare le loro nuove disposizioni sulla privacy, pena, a partire dall'8 febbraio, della possibilità di continuare ad usufruire del servizio.

Ma cosa comporta l'accettazione (obbligatoria) di tali termini? È presto detto:

Praticamente tutto ciò che scriviamo, condividiamo, facciamo e inoltriamo su WhatsApp verrà ceduto a Facebook (le due società ormai appartengono entrambe a Zuckerberg, così come Instagram). Ciò, secondo quanto sostenuto da loro, al fine di migliorare l'utilizzo e l'interazione tra gli utenti, e per proporre servizi ed inserzioni pubblicitarie mirate. 

In parole povere tutto ciò che faremo su WhatsApp sarà utilizzabile da Facebook per fini pubblicitari, analizzando ogni minimo dettaglio delle nostre interazioni (con chi chattiamo, per quanto, perchè, come e quando). Messa così sembra inquietante, ed in effetti lo è. Ma le cose non sono poi così diverse dall'attuale utilizzo che facciamo dei social network quali facebook, Instagram, o nella semplice accettazione dell'utilizzo dei così detti cookie. Tuttavia in questo caso si tratta di un intensificazione di tale modus operandi, che ormai da qualche anno, caratterizza il business nel mondo del web, con particolare riferimento ai social media.

Ma c'è qualcuno che ci tutela, nell'Unione Europea e nel Regno Unito non dovremmo preoccuparcene (almeno per ora), il tutto grazie all' applicazione del GDPR (il regolamento generale per la protezione dei dati), che di fatto impedirà a Facebook di poter applicare tale procedura. Pertanto, per il momento, in tutti i paesi della UE e nel Regno Unito non cambierà nulla, salvaguardando la nostra privacy da questa ulteriore morsa perpetrata dalla società di Menlo Park (sede centrale di Facebook Inc., in California, Usa).

Potete quindi continuare ad utilizzare WhatsApp, senza eccessivi allarmismi e senza nessuna corsa alla disinstallazione.

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