lunedì 8 ottobre 2018

[POLITICA] BRASILE, BOLSONARO VINCE IL PRIMO TURNO, CHI E' COSTUI?

Bolsonaro
Jair Bolsonaro, vincitore del primo turno delle presidenziali
brasiliane(Foto:Corriere)

Jair Bolsonaro, candidato del Partito Social-Liberale, ha vinto (oltre ogni aspettativa) il primo turno delle elezioni presidenziali brasiliane ottenendo il 46,03% dei consensi (andando molto vicino a quel 50% che avrebbe consentito lui di vincere al primo turno), il suo avversario principale Fernando Haddad (del Partito dei Lavoratori, il partito dei presidenti uscenti Lula e Roussef) si è fermato al 29,27% accedendo comunque al secondo turno che si terrà domenica 28 Ottobre.

MA CHI E' JAIR BOLSONARO E QUAL E' LA SUA POLITICA?

Fare un disegno positivo delle idee e della personalità di Bolsonaro risulta assai difficile, a prescindere da quali idee politiche abbia ognuno di noi, dovete sapere che qui non centra avere idee di destra o di sinistra, ma semplicemente scegliere se stare dalla parte della democrazia o dalla parte dell'anarchia più totale, o meglio di una dittatura sotto mentite spoglie.

In Brasile la dittatura è crollata nel 1985, ma Bolsonaro si definisce tranquillamente un nostalgico del regime, non nasconde il proprio anti femminismo ne tanto meno la propria omofobia, e non parrebbe apprezzare la mescolanza multi etnica che da sempre caratterizza il paese del sud America, le sue numerose dichiarazioni in tal senso lo descrivono da se in frasi come:

"Non meriteresti di essere stuprata, sei troppo brutta" dichiarò in una seduta del Senato verso una senatrice;

"Non sarei capace di amare un figlio gay, piuttosto preferirei che morisse in un incidente stradale" ha affermato ancora.

Infine è sotto indagine per razzismo contro la comunità afro brasiliana;

Si definisce inoltre anti abortista e pronto ad abolire ogni diritto concesso nei confronti degli omosessuali, ciò ha attirato su di se l'incondizionato consenso degli ultra cattolici conservatori che rappresentano un quarto del paese (che in una nazione popolosa come il Brasile è davvero molto),  inoltre è favorevole alla libera circolazione delle armi per autodifesa ed in campagna elettorale ha dichiarato che promuoverà la concessione alle forze armate di poter uccidere qualunque malvivente o sospetto tale senza restrizioni di sorta.

Ben comprenderete di come in un paese dove la legalità è già ai minimi storici (lo scorso anno si sono registrati più di 63000 omicidi) e dove l'omofobia è un problema molto serio (migliaia gli omosessuali torturati e uccisi negli ultimi anni) e che solo nelle ultime legislature hanno trovato asilo e sostegno da parte dello Stato con leggi che li tutelassero, è palese come la vittoria di Bolsonaro sarebbe un compiere moltissimi passi indietro in quel cammino di democrazia che il Brasile con estrema fatica ha provato a percorrere dal 1985 ad oggi.

IL SOSTEGNO DEL GOVERNO ITALIANO A BOLSONARO

Oggi su Twitter il Ministro dell'Interno Matteo Salvini esulta per la vittoria di Bolsonaro in Brasile affermando:


Anche il Ministro per la Famiglia e la Disabilità Lorenzo Fontana ha tuonato:


Insomma il governo italiano esulta per l'affermazione di Bolsonaro, che per idee e frangia politica si avvicina molto al fronte leghista, un'ascesa dell'ultradestra che a livello mondiale preoccupa e non poco i sostenitori della democrazia, della libertà individuale e del rispetto della diversità e che invece, come si può notare, gasa gli ultra nazionalisti delle varie realtà mondiali.

I regimi di Al Sisi in Egitto, quello di Duterte nelle Filippine, Trump negli Usa, il fronte populista in Italia (seppur per ora in tono assai minore), tutti democraticamente eletti, rappresentano tutti notevoli campanelli d'allarme per la democrazia che fino ad oggi abbiamo imparato a conoscere, ed un eventuale e probabile trionfo di Bolsonaro in Brasile non farebbe altro che rinforzare questo fronte, fronte che potrebbe definitivamente prendere il sopravvento nelle prossime elezioni europee.

MA ALLORA PERCHE' BOLSONARO HA OTTENUTO QUESTO CONSENSO?

La situazione politica brasiliana versa ormai da anni in condizioni pietose, l'arresto per corruzione di Lula prima e la caduta del governo di Wilma Roussef poi, hanno generato un vuoto politico enorme ed una forte crisi identitaria nell'elettorato brasiliano, ciò ha provocato un ulteriore crisi politica, sociale e culturale nel paese sudamericano, vuoto che Bolsonaro è stato capace di colmare attraverso promesse elettorali roboanti e slogan che in fin dei conti rappresentano il credo e gli ideali della maggioranza dei brasiliani che hanno trovato in lui una nuova e rivoluzionaria affidabilità politica dopo anni di fallimenti.

Sicuramente l'attentato da lui subito (ricorderete l'accoltellamento durante uno dei suoi comizi pubblici) non ha fatto altro che rafforzare ulteriormente il consenso nei suoi confronti facendolo andare oltre ogni previsione e lanciandolo ormai quasi sicuramente alla Presidenza del Brasile, seguiremo cosa accadrà da qui al 28 Ottobre, giorno in cui scopriremo chi tra Bolsonaro e Haddad prenderà le redini del paese sudamericano, declinando in un senso o nell'altro i destini della politica locale, ma non solo.

Siete come sempre liberi di commentare questo post o sulla mia pagina facebook.

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