lunedì 23 luglio 2018

[ATTUALITA'] SERGIO MARCHIONNE E LA SUA PESANTE EREDITA'

In foto Sergio Marchionne(66), ormai ex CEO di Fca

Il peggioramento improvviso delle condizioni di salute di Sergio Marchionne, ha costretto i vertici di FCA (e aziende ad essa connesse) ad una riunione urgente per ridistribuire i ruoli all'interno dell'azienda.

Tra le cariche più rilevanti vi segnalo quella di Louis Camilleri come Amministratore delegato di Ferrari e quella di Mike Manley per FCA (il posto che occupava Marchionne), da segnalare anche le dimissioni del Responsabile EMEA(area produzione e vendita Europea) Alfredo Altavilla di cui lo stesso Manley ne prende le redini ad interim, probabilmente per aver mal digerito dello stesso Manley al posto suo.

Ma quale eredità lascia Sergio Marchionne?come ha rilevato l'allora Fiat? e cos è oggi FCA? e sopratutto quali saranno le prospettive aziendali ( e quindi le ripercussioni sul lavoro) d'ora in avanti?

Sergio Marchionne nacque a Chieti nel 1952, studiò in Canada, prima Filosofia, poi Legge ed infine ottenne a pieni voti un Master in Business Administration, dopo svariati lavori nel settore entrò nel Consiglio di Amministrazione Fiat nel lontano 2003 per volere di Giovanni Agnelli, e, nel 2004 in seguito al riassestamento dell'azienda viene nominato AD di Fiat Auto, l'azienda è sull'orlo del fallimento ed il rischio di chiusura dei numerosi stabilimenti presenti in Italia e nel mondo è concreto, tuttavia egli, attraverso il lancio di nuovi modelli riesce a far ripartire il marchio (Alfa 159, una nuova gamma del marchio Cinquecento e la gloriosa Grande Punto, quest'ultima auto più venduta del 2006 e del 2007 tra i modelli citabili per tale rilancio), ma non finisce qui, la nuova ascesa aziendale del marchio del Lingotto non si fermerà solo all'Italia ma, durante la crisi economica che colpì il mondo intero nel 2009, Marchionne acquisirà il marchio americano Chrysler, inizialmente con quote di minoranza per poi aumentare progressivamente il proprio pacchetto azionario fino a completarne l'acquisizione qualche anno dopo, Fiat divenne quindi FCA (Fiat Chrysler Automobiles) che comprendeva oltre i marchi inclusi nel nome anche Alfa Romeo, Ferrari, Lancia, Dodge, Rab (il marchio americano per eccellenza dei fuoristrada) e sopratutto Jeep, quest'ultimo marchio completamente rinnovato nello stile e nel mercato di destinazione, da semplici fuoristrada a vere e proprie auto sportive, eleganti e di qualità, su tutte la Jeep Renegade (prodotta in parte in Italia nel completamente rinnovato stabilimento di Melfi, in Basilicata) ed il modello Cheerokee che stanno ancora oggi facendo le fortune di FCA in tutto il mondo.

Numerosi gli stabilimenti aperti e rinnovati negli ultimi anni, oltre al già citato Melfi, da segnalare anche quello di Cassino (dove oggi vengono prodotti modelli come le Alfa Romeo Giulia e Stelvio), quello di Torino attraverso la Maserati Levante, ed i completamente nuovi stabilimenti di Pernambuco (in Brasile) ed in Cina, non che il rinnovamento di numerosi altri adibiti alla produzione di propulsori (Termoli, in Molise per la produzione di motori di grande cilindrata, e quello in Polonia dove è stato lanciato anche in Europa il nuovo motore ibrido Firefly che andrà a sostituire progressivamente i vecchi motori Fire, specie quelli Diesel).

L'acquisizione di Chrysler fu un vero e proprio rilancio non solo personale ed aziendale, ma anche di orgoglio italiano nel mondo, Fiat che acquisisce (e salva dal fallimento) il colosso dell'auto americano, Fiat alla conquista ed al rilancio di Detroit, un marchio italiano che conquista ed ingloba in se l'ego automobilistico americano, fu un vero colpo di genio, destrezza, capacità e diplomazia che portò FCA nella Top5 delle aziende automobilistiche mondiali, vertici che occupa ovviamente ancora oggi.

Ed ora?Cosa accadrà? FCA potrà proseguire su questa strada o senza Marchionne tutto sarà più complicato?

Nonostante le rassicurazioni di Manley riguardo il proseguire il lavoro intrapreso dal suo predecessore i mercati non sembrano altrettanto sereni, solo tra ieri ed oggi FCA ha perso in borsa il 4%, Ferrari il 3% e tutti gli altri marchi correlati hanno fatto altrettanto, un sintomatico segno di paura e sfiducia nella nuova gestione? anche le dimissioni del responsabile dell'area produzione e vendita in Europa Ruggero Altavilla non fanno dormire sogni tranquilli in tal senso, ne ai mercati, ne tanto meno sui progetti futuri riguardanti le fabbriche presenti in Italia ed in Europa, in un momento di fatto storico, di rinnovamento, in cui dalla tecnologia Diesel si sta progressivamente passando a quelle ibride ed elettriche, FCA dovrà esser brava, capace e tenace nell'affrontare questa nuova sfida attraverso nuovi progetti, rilancio degli stabilimenti e della capacità occupazionale, ne sarà capace? E' qui che il punto di domanda resta, e solo il passare del tempo potrà darci risposte in merito, di certo in azienda erano a conoscenza dei problemi di salute di Marchionne, che sicuramente, avrà lasciato direttive, progetti e linee guida da seguire per proseguire il suo cammino senza di lui.

Da oggi sicuramente cambierà qualcosa, perchè oltre ai progetti e alle idee sono le persone a costruire le cose, e la perdita di Sergio Marchionne rappresenterà sicuramente un grande cambiamento per lo scenario imprenditoriale aziendale, e di riflesso, per tutto il mondo automobilistico e non solo.

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